La Carta dei Diritti del Caffè: pretendere l’eccellenza al ristorante
Un caffè non si rifiuta mai? Famelici non ne è convinto e propone la Carta dei Diritti del Caffè. Il 14 luglio 1776 il Congresso degli Stati Uniti approvò la Dichiarazione di Indipendenza. I primi 10 emendamenti della Costituzione corrispondono alla Carta dei Diritti, quel documento che tutti riconoscono come il fondamento della definizione di libertà.
E voi direte che cosa c’entra con il caffè? Ebbene per noi c’entra e come! Chi garantisce il nostro diritto a bere un caffè eccellente al ristorante o al bar? Certo un piccolo diritto rispetto ad altri, ma pur sempre un diritto! A onor del vero esistono aziende come Caffè del Caravaggio che da anni si battono per accrescere la cultura del caffè e proprio per questo chiedono l’introduzione di una carta dei caffè che permetta al consumatore di scegliere ciò che è da degustare. Famelici, consapevole che dietro ai giochi spesso si nascondono grandi verità, ve ne propone uno, al fine di fare crescere il dibattito intorno a questo tema. Noi vi suggeriamo una “Carta dei Diritti del Caffè”, voi la leggete e la discutete con i vostri amici e poi ci dite se siete d’accordo con noi.
Carta dei Diritti del Caffè
- Il caffè non si prende, si sceglie Il caffè non si “butta giù”, si degusta e…dunque va conosciuto! Il caffè non è una droga, è un piacere e, se buono, fa pure bene!
- Perché il cameriere o il barista spesso non conosce l’origine o la tipologia del caffè che vi sta offrendo?
- É un vostro diritto sapere l’origine e cosa state degustando Il caffè è un’esperienza e va fatta vivere con entusiasmo
- Una brutta impressione peggiora il sapore del cibo e delle bevande, per non parlare dell’immagine del locale!
- Perché non rimandare indietro un pessimo caffè così come facciamo con un vino che non corrisponde alle nostre aspettative?
- Accettare un pessimo caffè è mettere in discussione le nostre capacità di giudizio Bere un buon caffè contribuisce a migliorare la qualità della vita.
- Perché rinunciarvi?
- Perché non offrire caffè a costi diversificati a seconda della qualità della sua origine?
- Sarà il consumatore a scegliere cosa bere!
- Perché al ristorante, a fine pasto, nessun ristoratore ci consiglia quale caffè sorseggiare in base alla tipologia di cibo degustato?